Le medicazioni post-intervento, a volte troppo ingombranti e fastidiose, sono, in alcuni casi, indispensabili per garantire una buona guarigione delle suture e proteggere la zona operata. Quando si parla di otoplastica queste ultime sono piuttosto evidenti.

Nella norma, al termine dell’operazione è infatti prevista una particolare medicazione protettiva che per la sua impostazione è definita “a turbante” ed il paziente deve indossarla solitamente, in media, per una settimana.

Oggi però, esistono anche soluzioni alternative per limitare al minimo possibili fastidi per il paziente. È infatti possibile ridurre i tempi di permanenza della fasciatura, grazie ad una medicazione alternativa che al termine dell’otoplastica è direttamente suturata alle orecchie. In questo modo si favorisce un recupero post-operatorio più veloce; non più sette giorni ma l’utilizzo del turbante è ridotto alle sole 48 ore.

E non solo. Con questa medicazione, si dimezzano anche i tempi di permanenza della successiva fasciatura. Si tratta di una protezione medica, una medicazione, simile ad una fascia da tennista che se nelle norma dovrebbe essere utilizzata 24 ore su 24 e che, in questo caso sarà possibile ora indossarla nelle sole ore notturne.

Oltre le medicazioni tuttavia, è sempre raccomandata l’assunzione dei farmaci prescritti dal chirurgo per ridurre l’eventuale dolore e il rischio di infezioni.

Dopo un breve periodo di raccomandato riposo, il paziente, adulto o bambino che sia, potrà riprendere tranquillamente la vita di tutti i giorni e le attività più o meno impegnative desiderate.

Per ulteriori informazioni sull’otoplastica potrete rivolgervi presso lo studio del Dott. Raffaele Rauso a Roma.

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