Di solito quando in chirurgia si parla di intervento a scopo riduttivo o additivo si pensa subito ad una mastoplastica. In realtà i termini sono ben noti anche per indicare tecniche operatorie di un altro intervento estetico che mira a donare nuova armonia e naturalezza al volto.
Si tratta dell’intervento di mentoplastica o genioplastica.
Il mento, infatti, localizzato nel terzo inferiore del volto, costituisce, sopratutto nella definizione del profilo, una parte importante per definire l’estetica del viso. Se troppo pronunciato o eccessivamente retratto e sfuggente, difetti legati all’impalcatura scheletrica del massiccio-facciale, può compromettere la bellezza di un volto e in alcuni casi generare problemi funzionali.
In caso, ad esempio, di mandibola retrusa o prognatica questa potrebbe causare una cattiva occlusione dentale.
Per correggere questo difetto estetico si ricorrerà o ad una mentoplastica additiva, se anche funzionale ad una genioplastica. Le tecniche variano infatti a seconda del singolo caso.
Se il paziente presenta un mento sfuggente che compromette l’armonia del viso, è possibile optare per l’inserimento di protesi in silicone posizionate dinanzi alla struttura ossea del mento attraverso un’incisione nella cavità orale che resterà invisibile.
In alternativa, l’intervento, definito anche genioplastica, può prevedere il ricorso ad una tecnica più complessa che consiste in un riposizionamento della sinfisi mandibolare attraverso delle osteotomie della mandibola che permettono lo spostamento in avanti di un segmento di osso. Per il fissaggio del moncone osseo il chirurgo aggiunge delle apposite placche in titanio o se preferibile viti passanti che sono poi rimosse dopo alcuni mesi tempo necessario alla formazione di un callo osseo che bloccherà in sede la sinfisi mentoniera.
Si parla invece di mentoplastica riduttiva quando l’intervento mira ad ottenere un mento più piccolo e proporzionato al resto del volto. Se infatti, il paziente presenta un mento particolarmente pronunciato, il chirurgo provvederà alla levigatura o asportazione di una sezione dell’osso mandibolare che causa il difetto estetico.
Anche in caso di mentoplastica riduttiva, le incisioni sono praticate nel cavo orale consentendo di nascondere i futuri esiti cicatriziali.
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