FEMMINILIZZAZIONE FACCIALE

Gli interventi per modificare i caratteri del volto da maschili a femminili.

Femminilizzazione Facciale Roma

La femminilizzazione facciale è un insieme di procedure chirurgiche atte a modificare i caratteri del volto da maschili a femminili, naturalmente richieste da transgender o pazienti che hanno già effettuato la conversione andro-ginoide. L’approccio alle tecniche di femminilizzazione facciale è piuttosto complesso ed è necessario che il chirurgo che esegue questo tipo di trattamenti sia altamente competente in chirurgia plastica facciale. La femminilizzazione del volto prevede inevitabilmente interventi che vadano a modificare le caratteristiche sia dei tessuti duri (le ossa) che dei tessuti molli (cute, sotto-cute e muscoli); sempre più frequentemente si osservano insuccessi terapeutici nei processi di femminilizzazione facciale legati ad interventi che hanno mirato solo alla correzione dei tessuti molli.

Le ossa del volto rappresentano l’impalcatura della faccia, naturalmente questa “impalcatura” è profondamente differente tra uomo e donna, vien da se che una corretta programmazione di un intervento di femminilizzazione facciale non può che avvenire andando a modificare primariamente le ossa dello scheletro facciale, successivamente i tessuti molli sovrastanti, in parte si riadatteranno, in parte andranno comunque modificati chirurgicamente, prevalentemente con tecniche di volumizzazione e non solo. Suddividendo il volto in tre porzioni, quella superiore, quella media e quella inferiore è più facile cercare di schematizzare le tecniche atte al processo di femminilizzazione facciale, sebbene i confini anatomici inevitabilmente sono solo schematici.

Nel terzo superiore del volto è molto importante andare a lavorare su:

  1. attaccatura dei capelli
  2. proiezione delle bozze frontali
  3. posizione ed orientamento delle sopracciglia
  4. orientamento degli occhi

Il primo step che generalmente viene effettuato per dare ad un volto maschile un aspetto decisamente femminile è quello di modificare il capillizio; la donna rispetto all’uomo presenta un’attaccatura dei capelli più bassa, per tanto è possibile modificare questa caratteristica o tramite un autotrapianto dei capelli o, più frequentemente, tramite un lembo di capillizio, ovvero tramite un intervento chirurgico a tutti gli effetti lo scalpo ove sono presenti i capelli viene spostato in avanti. Per ciò che concerne le bozze frontali, queste ultime vengono spesso trascurate nella corretta programmazione di femminilizzazione facciale, tuttavia un attento scrutatore facilmente può capire come una fronte maschile presenti delle protuberanze (le bozze frontali) che nel sesso femminile praticamente non sono presenti; la fronte delle donne è liscia, quella degli uomini ha caratteri decisamente più marcati. Proprio per eseguire al meglio una femminilizzazione del volto è necessario eseguire una fresatura di queste bozze frontali, ovvero un rimodernamento delle ossa della fronte per garantire alle neo pazienti un aspetto assolutamente femminile; questo tipo di intervento viene praticamente sempre associato ad un avanzamento del capillizio, in modo tale che in un sol tempo la fronte e l’attaccatura dei capelli abbiano assunto un aspetto senza dubbio femminile.

Altra tecnica chirurgica attuabile nel processo di femminilizzaizone facciale del terzo superiore del volto è il riposizionamento delle sopracciglia; troppo frequentemente si osservano tricopigmentazioni mal eseguite e di dubbio gusto per conferire un aspetto femminile, ma sempre nell’ambito di un unico intervento che conferisca femminilità al terzo superiore del volto e possibile arcuare la coda del sopracciglio verso l’alto, facendogli perdere le caratteristiche del sopracciglio maschile, tipicamente dritto e più spostato verso il basso. Non per ultimo, infine, è possibile anche cambiare l’orientamento dell’occhi, tramite una cantopessi statica, in modo tale da conferire un aspetto allungato e femminile agli occhi stessi.

Passando all’analisi per la femminilizzazione del terzo medio del volto, invece, sicuramente zigomi e naso hanno dei ruoli cardine; naturalmente una rinoplastica riesce a conferire femminilità rimpicciolendo il naso, ma non bisogna eccedere, un naso troppo piccolo con aspetto “rifatto” è sicuramente un errore se il nostro obiettivo è una femminilizzazione facciale naturale e non artefatta. Stessa cosa, ma con verso opposto, è per gli zigomi: il concetto di avere degli zigomi molto “gonfi” si allontana assolutamente dalla naturalezza femminile; l’uomo per natura ha un pomello zigomatico molto più grande rispetto alla donna, per tanto quest’area anatomica, nei processi di femminilizzazione facciale, va trattata non semplicemente “gonfiando”, ma spesso introducendo delle protesi che possano modificare l’architettura scheletrica di base ed appunto femminilizzare il volto.

Scendendo verso il basso, nel terzo inferiore del volto, la femminilizzazione facciale, paradossalmente non avviene limando le ossa e rendendole più piccole, questo non c’entra nulla con la femminilizzazione; un atteggiamento corretto è quello di effettuare una corretta valutazione dell’armonia maxillo-mandibolare ed eventualmente ricorrere alla chirurgia ortognatica oppure all’inserimento di una protesi mentoniera e/o mandibolare; questo permetterà di creare un profilo definito ed armonico. Non per ultime, è sicuramente importante dare alle labbra un aspetto più carnoso ed attraente, attraverso una cheiloplastica chirurgica che possa prevedere l’inserimento di protesi labiali, innesti di derma autologo, lifting del labbro superiore, etc.

“The least but not the last”, come direbbero gli americani, la femminilizzazione facciale non può che terminare con un intervento di riduzione del pomo d’Adamo.

Cosa fare prima dell’intervento

La femminilizzazione facciale, come sottolineato in precedenza, è un insieme di tecniche chirurgiche che possono essere eseguite singolarmente oppure in associazione; a volte è necessario programmare più interventi per raggiungere un valido risultato femminile che duri nel tempo. Il chirurgo plastico interviene durante la fase pre-operatoria eseguendo un’attenta analisi sia dei tessuti duri (le ossa dello scheletro facciale) che di quelli molli del volto, concertando assieme al paziente l’iter ed il risultato da conseguire. E’ molto importante che durante il consulto pre-operatorio il paziente dichiari effettivamente tutta la terapia che esegue, soprattutto quella ormonale nel caso vengano utilizzati degli estrogeni; quest’ultimi, infatti, se non interrotti per tempo prima dell’intervento possono portare copiosi sanguinamenti intraoperatori.

In questa sezione non sono state aggiunte foto pre e post operatorie onde evitare il riconoscimento dei pazienti visto che l’intervento di femminilizzazione facciale ha profondi risvolti anche di natura psicologica

Se vuoi maggiori chiarimenti sull’intervento di femminilizzazione facciale puoi contattare il Chirurgo Plastico Raffaele Rauso a Roma che riceve c/o lo Studio Medico, Via Cola Di Rienzo, 69, 00193 – Roma, Recapito Telefonico Diretto 340.70.41.839.

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