Protesi Angoli Mandibolari Roma
Le protesi degli angoli mandibolari servono per correggere deformità scheletriche a carico della mandibola ed in particolare modo a carico del gonion (angolo della mandibola propriamente detto) o della branca montante della mandibola, ovvero quell’area anatomica che dall’angolo mandibolare sale verso l’alto. L’utilizzo delle protesi mandibolari, ad eccezione delle protesi mentoniere, non è molto diffuso, sopratutto tra i chirurghi plastici vista la necessità di dover operare all’interno della bocca, ciò rende l’intervento particolarmente indicato per professionisti che abbiano conoscenze e training nell’ambito della chirurgia maxillo-facciale. L’utilizzo delle protesi degli angoli mandibolari però non può sempre correggere le deformità scheletriche del terzo inferiore della mandibola, in alcuni casi è necessario effettuare un intervento di chirurgia ortografica, noto anche come chirurgia bimascellare.
Le protesi degli angoli mandibolari si suddividono in due tipi, le prime sono le protesi degli angoli mandibolari propriamente dette, le quali sono molto utili per andare a ridisegnare l’angolo della mandibola in condizioni cliniche come le seconde classi scheletriche di Angle, ove il gonion può essere poco o per nulla rappresentato; il secondo tipo di protesi degli angoli della mandibola sono quelle denominate “pre-masseterine”, ovvero che danno maggior volume e proiezione nell’area dove è presente il muscolo massetere (un muscolo masticatore), quindi nell’area al davanti dell’orecchio per una lunghezza che va grosso modo dall’angolo della mandibola fin sotto la porzione più laterale dello zigomo.
Cosa fare prima dell’intervento
L’utilizzo delle protesi degli angoli mandibolari è limitato ai soli chirurghi plastici che abbiano consolidate esperienze in chirurgia maxillo-facciale, nonché naturalmente per gli specialisti i chirurgia maxillo-facciale, questo perché soltanto un’attenta valutazione clinica pre-operatoria, eventualmente associata ad una TAC con ricostruzione 3D delle ossa facciali, possono permettere di pianificare bene l’intervento, in caso differente le complicanze e gli insuccessi possono essere numerose. Prima di pianificare l’inserimento di una protesi degli angoli mandibolari è essenziale valutare l’assetto occlusale, ovvero vedere che tipo di dentatura ha il paziente e come si affrontano l’arcata dentaria superiore con quella dentaria inferiore. Nel caso fosse presente una malocclusione dentale assieme ad una alterazione scheletrica, in questi casi bisogna effettuare un intervento di chirurgia ortografica, ovvero tagliare (previo delle osteotomie) e riposizionare correttamente la mandibola e il mascellare superiore; l’inserimento di protesi degli angoli mandibolari in assenza delle corrette indicazioni cliniche creano soltanto insoddisfazione per il paziente. Dopo un’opportuna valutazione clinica ed il colloquio con lo specialista si potrà procedere alla prescrizione degli esami pre-operatori che sono essenzialmente rappresentati dagli esami del sangue, l’elettrocardiogramma e l’RX del torace. Ultimo aspetto importantissimo, da non sottovalutare, è che per l’inserimento delle protesi degli angoli mandibolari è necessario, visto che verranno effettuati dei tagli all’interno della bocca, avere un’ottima igiene orale, infatti in previsione di un intervento di inserimento di protesi degli angoli mandibolari è essenziale inviare il paziente da un odontoiatra per effettuare un’igiene orale professionale.
Tipo di anestesia richiesta
L’inserimento delle protesi degli angoli mandibolari può avvenire in anestesia locale con sedazione, sebbene sia più agevole eseguire l’anestesia generale; quest’ultima sebbene più fastidiosa per il paziente faciliterà il compito del chirurgo che per allestire la tasca ove alloggeranno le protesi degli angoli mandibolari dovrà inevitabilmente staccare le inserzioni dei muscoli masticatori, i quali si presentano molto più rilassati se il paziente è sotto anestesia generale rispetto ad una sedazione.
Il giorno dell’intervento
La mattina dell’intervento di inserimento delle protesi mandibolari il paziente dovrà recarsi in clinica, a digiuno dalla mezzanotte precedente, e sopratutto dopo aver effettuato una buona igiene orale e degli sciacqui con il collutorio da prescrizione preparatoria idoneamente effettuata dal chirurgo. L’intervento prevederà o meno la degenza notturna in base a se viene o meno effettuata l’anestesia generale.
L’immediato post operatorio
Al risveglio dall’intervento di inserimento delle protesi mandibolari il paziente potrà presentare delle medicazioni esterne, se il chirurgo ha scelto un fissaggio percutaneo delle protesi (che verranno rimosse dopo 4 giorni), oppure nulla se il chirurgo ha optato per un fissaggio interno con viti delle protesi degli angoli mandibolari. In ambo i casi, ogni qualvolta si esegue questo tipo di intervento, il gonfiore post operatorio è piuttosto marcato ed il paziente dovrà fare particolare attenzione ad i cibi che mangerà, onde evitare che la ferita all’interno della bocca possa lacerarsi e quindi far esporre la protesi che in questi casi va poi rimossa. Per tanto è molto importante istruire bene il paziente ad alimentarsi, nelle prime settimane, evitando cibi duri e caldi, suggerendo una dieta morbida e tiepida
Il post operatorio tardivo
A distanza di poche settimane dall’intervento la ferita all’interno della bocca, se il paziente ha scrupolosamente seguito le indicazioni date dal chirurgo, apparirà quasi del tutto guarita; non c’è necessità di rimozione dei punti di sutura in quanto l’inserimento delle protesi degli angoli mandibolari nel cavo orale richiede sempre l’applicazione di suture riassorbibili che cadranno da sole nel tempo (essendo materiale biocompatibile può essere anche ingerito dal paziente senza nessun problema). Ad ogni modo, l’edema che inizialmente era marcato non sarà del tutto svanito; per questo tipo di intervento sono richiesti circa 2 mesi per la risoluzione di buona parte dell’edema.
Possibili complicanze
Le problematiche correlate all’inserimento delle protesi degli angoli mandibolari sono svariate: estrusione, mobilizzazione, rotazione, infezione, etc; proprio in virtù di tutto ciò è essenziale affidarsi ad un chirurgo che abbia esperienza nel cavo orale e che sappia dare le corrette indicazioni post operatorie
Possibili alternative
Nei casi ove l’utilizzo delle protesi mandibolari è francamente indicato è piuttosto difficile trovare delle reali alternative, tuttavia l’utilizzo di filler con un elevato potere espansivo tridimensionale, come per esempio il beta fosfato tricalcico o l’idrossiapatite calcica possono migliorare in modo mini invasivo l’aspetto clinico del paziente. Come alternativa chirurgica, invece, la chirurgia ortografica è spesso in grado di dare miglioram,enti oggettivamente più validi rispetto al semplice inserimento di una protesi degli angoli mandibolari.
Se vuoi maggiori chiarimenti sull’intervento con uso di protesi degli angoli mandibolari puoi contattare il Chirurgo Plastico Raffaele Rauso a Roma che riceve c/o lo Studio Medico, Via Cola Di Rienzo, 69, 00193 – Roma, Recapito Telefonico Diretto 340.70.41.839.