Turbinati Nasali Roma
I turbinati nasali sono delle escrescenze ossee ricoperte da un tessuto chiamato “mucosa” presenti all’interno delle fosse nasali. I turbinati nasali, presenti bilateralmente, vengono divisi in superiori, medi ed inferiori ed il loro ruolo è essenziale per garantire una resistenza al flusso aereo inspiratorio; in poche parole, quando inaliamo aria dal naso è importante che ci sia una sorta di “ostacolo” (rappresentato appunto da questi turbinati) che permette all’organismo stesso di avere la percezione della respirazione, se così non fosse, ovvero se mancassero i turbinati, sebbene la respirazione possa avvenire senza problemi, il paziente lamenterebbe una condizione chiamata “fame d’aria”, ovvero non avrebbe la percezione di riuscire a respirare. Tuttavia a volte questi turbinati possono dare problematiche alla respirazione stessa, questo può avvenire nei casi in cui la struttura ossea dei turbinati è di dimensioni eccessive rispetto alla fossa nasale che lo accoglie, oppure perché la mucosa che ricopre il turbinato si sia ispessita per vari motivi, in ambo i casi il problema che si verifica è un deficit respiratorio.
Cosa fare prima dell’intervento
La valutazione dei turbinati nasali si effettua sempre prima di un intervento di rinosettoplastica e solo previo una TAC del massiccio facciale. Nella maggior parte dei casi, sopratutto quando è presente una concomitante deviazione del setto nasale, è presente una ipertrofia della mucosa che ricopre i turbinati stessi. Paradossalmente l’ipertrofia della mucosa dei turbinati si verifica controlateralmente al lato della deviazione, questo avviene perché, essendo presente una deviazione del setto, da un lato passerà più aria e dall’altro meno, in questi casi il nostro organismo cerca di compensare questa disproporzione inducendo un’ipotrofia della muscosa dei turbinati dal lato ove passa meno aria e contestualmente un’ipertrofia controlaterale dove passa più aria; tuttavia questo meccanismo si traduce spesso in un deficit respiratorio per il paziente. Durante la valutazione pre-operatoria della TAC facciale, il chirurgo plastico (che necessariamente deve avere esperienza anche in chirurgia funzionale, tipica degli specialisti in chirurgia maxillo-facciale o in otorinolaringoiatria) dovrà attentamente programmare se sia necessario una semplice resezione del tessuto mucoso in eccesso dove è presente l’ipertrofia o, in rari casi, se fosse necessario anche rimuovere parte dell’osso del/dei turbinati. Gli esami preoperatori specifici e generali per un intervento a carico dei turbinati nasali sono del tutto sovrapponibili a quelli per la rinosettoplastica.
Tipo di anestesia richiesta
Per il trattamento chirurgico dei turbinati nasali, essendo questo intervento praticamente sempre associato alla rinosettoplastica, ovvero contestualmente si riposiziona in asse il setto e viene ridotto il turbinato ipertrofico, come per la settoplastica anche il trattamento dei turbinati deve essere necessariamente effettuato in anestesia generale. Come più volte sottolineato è assolutamente sbagliato che il chirurgo lavori sulle vie aeree senza che l’anestesista si sia accertato di averle isolate dal campo operatorio previo l’utilizzo di un tubo endotracheale e/o una maschera laringea.
Il giorno dell’intervento
Per il trattamento dei turbinati nasali il paziente non dovrà avere nessuna attenzione differente rispetto a quelle necessarie per un intervento di rinosettoplastica. Rimangono utili indicazioni generiche tipo recarsi in clinica dopo aver lavato attentamente le fosse nasali e quindi averle ripulite di eventuali impurità, nonché ridurre la lunghezza delle vibrisse (i peli del naso) nel caso fossero particolarmente lunghe.
L’immediato post operatorio
L’intervento di correzione dei turbinati nasali di per se non conferisce alcun tipo di dolore, l’unico fastidio ravvisabile dal paziente nell’immediato post operatorio può essere rappresentato dalla presenza di coaguli di sangue nelle fosse nasali che non permetteranno ancora al paziente di percepire il beneficio post operatorio raggiunto
Il post operatorio tardivo
A distanza di circa due settimane dall’intervento, ad eccezione dei postumi dell’eventuale rinosettoplastica associata, i turbinati nasali si presenteranno già guariti in buona parte, tuttavia è sempre opportuno effettuare dei lavaggi endo nasali con soluzioni consigliate dal chirurgo.
Possibili complicanze
Le complicanze dopo il trattamento dei turbinati sono essenzialmente rappresentate da una recidiva dell’ipertrofia della mucosa, tuttavia se viene eliminata la causa primaria dell’ipertrofia (ad esempio una deviazione nasale associata) viene eliminata anche la possibilità di recidiva.
Possibili alternative
Non esistono alternative non chirurgiche per la correzione delle alterazioni a carico dei turbinati nasali.
Se vuoi maggiori delucidazioni sull’intervento dei turbinati nasali puoi contattare il Chirurgo Plastico Raffaele Rauso a Roma che riceve c/o lo Studio Medico, Via Cola Di Rienzo, 69, 00193 – Roma, Recapito Telefonico Diretto 340.70.41.839.